venerdì 12 ottobre 2007

LA FAMIGLIA TORSOLI DI MONTICIANO - PARTE II-2a

La Fondazione FIMAD (Federazione Italiana Malattie Apparato Digerente) deliberò poco dopo la sua morte di stanziare un Premio ‘alla memoria’:
“E' stato istituito il “Premio Aldo Torsoli” per ricordare la figura del Professore di recente scomparso che ha illuminato con la sua figura di scienziato, medico ed umanista, la gastroenterologia italiana. Il premio, del valore di 10.000,00 Euro, verrà attribuito ad un ricercatore laureato in Medicina e Chirurgia che nell’attuale anno solare rientri nei 45 anni di età e che abbia contribuito attraverso le sue ricerche in ambito gastroenterologico a migliorare le nostre conoscenze nel settore scientifico di sua pertinenza raggiungendo con la sua attività scientifica riconoscimento nazionale ed internazionale”.

Aldo Torsoli nacque a Carrara il 5 dicembre 1924.

Si laureò a Pisa in Medicina e Chirurgia nel luglio 1948 con il massimo dei voti e la lode discutendo la tesi:
“Primi rilievi sperimentali su le modificazioni indotte da un ambiente plasmatico eterotopo (midollare, periferico, splenico) su la morfologia e la osmodinamica delle emazie coltivate in vitro” (ricerche nell’uomo normale e nell’omopaziente).

studio che meritò subito al neolaureato l’onore della pubblicazione da parte del Bollettino della Società Medica Chirurgica di Pisa. (16, 222, 1948). Davvero un bell’inizio.

Ecco di seguito - in compendio - il suo splendido ‘curriculum’.

Dal 1948 prestò servizio presso la Clinica Medica dell’Università di Pisa, diretta dal prof. Cataldo Cassano, prima come Assistente Volontario, poi come Assistente Straordinario (1952-1955).
Trasferitosi a Roma il Prof. C. Cassano, Aldo lo seguì e prestò ancora servizio come Assistente Volontario prima presso la cattedra di Semeiotica Medica di Roma e poi presso quella di Patologia Medica (1956). Fu in questo Istituto Assistente Supplente (1957-1960) e, in seguito a concorso, Assistente Ordinario.
A partire al 1966 gli fu conferita la qualifica di Aiuto presso l’Istituto di Patologia Medica e poi presso quello di Clinica Medica II diretto dal prof. A. Beretta Anguissola (1972).
Fu professore incaricato di Gastroenterologia presso la Facoltà Medica di Roma (1969).
Dal 1971 Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Digerente (II) presso la stessa Facoltà.
Fu specialista in Tisiologia, Gastroenterologia e Radiologia. Parlava correntemente l’inglese e il francese, leggeva e scriveva il tedesco. Fin dal 1956 conseguì l’abilitazione alla libera docenza in Radiologia e dal 1962 in Patologia Speciale Medica e Metodologia Clinica. Dal 1968 fu libero docente in Clinica Medica Generale e Terapia Medica.
Nel 1970 il Nostro superò con il massimo punteggio, classificandosi al primo posto, gli esami nazionali di idoneità a Primario di Gastroenterologia.

Nel 1975 gli fu assegnata la prima Cattedra italiana di Gastroenterologia. Scriveva agli zii Aligi e Maria Bice:


Roma, 25/7/75

Carissimi,
queste foto vi ricorderanno il giorno del nostro matrimonio al quale foste così gentili da intervenire.
Infine c’è il mio curriculum, stampato recentemente. Ho vinto il Concorso universitario e pochi giorni orsono sono stato chiamato a ricoprire la Cattedra di Gastroenterologia in questa Università. Per questo c’è il curriculum nuovo.

Aff.mo Aldo


Negli istituti in cui prestò servizio Aldo T. svolse mansioni di capo-corsia e di capo reparto e, nello stesso tempo, di dirigente del servizio radiologico.
Dal 1959 si occupò della organizzazione di un’Unità Gastro-enterologica che in seguito dispose di varie corsie e laboratori. Dal 1965 guidò un gruppo di studio per la fisiologia e la fisiopatologia dell’apparato digerente, dipendente dal C.N.R.
Aldo T. fruì nel corso del tempo di varie borse di studio per soggiorni all’estero: in Svezia (1959), Canada (1962), Gran Bretagna (1965), Stati Uniti (1968). Svolse conferenze su invito in Italia, Svezia, Germania, Belgio, Regno Unito, Francia, Ungheria, Cecoslovacchia, Romania, Tunisia, Malta, Stati Uniti.
Fino al 1974 fu autore di non meno di 94 pubblicazioni incluse 5 relazioni a Congressi della Società Italiana di Medicina Interna (1963, 1966, 1972) e della Società Italiana di Gastroenterologia (1959, 1967). Ben 25 di queste pubblicazioni comparvero su riviste straniere.
Collaborò, per la parte “Stomaco e duodeno”, al Manuale di Patologia Medica diretto da D. Campanacci, edizioni Minerva Medica e fece parte, per l’apparato digerente, del comitato dei consulenti e degli autori del Trattato di Terapia Medica diretto da L. Baschieri per i tipi della C. E. Ambrosiana, Milano.
Nel 1967 organizzò un corso su “Tecniche e metodi moderni di studio dell’apparato digerente” promosso dal Ministero della Sanità.
Nello stesso anno fu eletto membro della European Society for Clinical Investigation. Fece parte del corpo redazionale delle riviste “Archivio Italiano delle malattie dell’Apparato Digerente” e “Rivista di Radiologia”.
Fu Referente della rivista “Digestion” e membro del Comitato Editoriale di “Leber Magen Darm” e “Médicine et chirurgie Digestives”.
Nel 1969 fondò, e poi diresse, la rivista “Rendiconti di Gastro-enterologia”, in lingua inglese e italiana. Sempre nel 1969 organizzò, in qualità di segretario, il 2nt International Symposium on Gastro-Intestinal Motility, al quale tenne una lettura di apertura su la “motilità dell’apparato biliare extra-epatico”.
Fu chiamato a far parte (1970-1973) dello Steering Commitee dell’International Group for the Study of Gastro-intestinal Motility. Dal 1971 fu anche eletto membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Gastroenterologia, rieletto nel 1973, membro della British Society of Gastroenterology, dell’American Gastroenterological Association e dell’European Gastro Club.
Innumerevoli furono gli interventi e partecipazioni personali e/o radio-televisive o a mezzo stampa nonché contributi in importanti pubblicazioni richiestegli. Furono per lo più interventi in materia medica specialistica, didattica o sanitaria istituzionale.
Abbiamo potuto reperire una copia del quotidiano “Il Giorno” che nel 1983 riportava: “L’opinione di Aldo Torsoli sul progresso scientifico”La formula giusta perché i medici siano tutti aggiornati è «Educazione e competenza continue» - “Casa farmaceutica e medico: un binomio importante”.

Anche il “Secolo d’Italia” in un lungo articolo dell’ottobre 1983 esponeva alcuni fra gli argomenti esaminati in un importante Congresso medico tenuto in quei giorni a Roma citando il contributo di Aldo Torsoli circa lo studio di nuove tecniche chirurgiche per l’esofago ammalato.
Interessanti, fra i numerosi altri, per ciò che attiene all’insegnamento in generale:

* Il coraggio di cambiare la formazione del medico / Aldo Torsoli. - Roma: Cidas Edizioni. - p.115-118 Sta in: L'Arco di Giano. - Anno 1998 n.16.

* Curare con il paziente. Metodologia del rapporto medico-paziente contributo di Aldo Torsoli e Gaspare Vella, nella collana Pratica clinica, pp. 288, figg. 30, 3a ristampa 2005, 3a edizione 2002.
E anche:

* Aldo Torsoli. Qualità dell'assistenza e nuovo contesto economico istituzionale - Assistenza clinica e sanità che cambia, IgSanPub,1997, 2/3:139-141.



Aldo sposò Annamaria Ticci nel 1974 e fu padre di Albertina (n. 1975, cg. Bertolio nel 2006). Morì a Roma nel dicembre 2002. Riposa nella cappella di Famiglia a Monticiano accanto ai genitori. Bene recita la dedica ivi posta: « Medico e Maestro ».

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